L'enigma di Catilina by Saylor Steven

autore:Saylor Steven
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-06-06T16:00:00+00:00

Meto non mi rivelò il suo voto, protestando che era segreto, ma lo capii ugualmente dall’espressione di sconforto che gli comparve sul viso all’annuncio che la nostra centuria aveva votato per Silano. Fu così che ricevette la sua prima delusione come elettore.

La delusione però fu ancora più amara per gran parte della folla assiepata davanti alla Villa Publica, quando, nel tardo pomeriggio, fu annunciato che il voto della quinta centuria e quello dei liberi cittadini poveri non sarebbero stati necessari per determinare il risultato finale. Silano e Murena erano risultati vincitori. Gli ottimati avevano mantenuto il controllo del consolato. Per la seconda volta in due anni Catilina usciva sconfitto. Intorno a noi udii imprecazioni soffocate e persino grida di disperazione, ma anche applausi. La tensione nell’aria divenne palpabile.

Silano e Murena salirono sul podio insieme con Cicerone e Antonio. La tradizione vuole che i consoli eletti pronuncino un breve discorso davanti all’assemblea dei cittadini, ma, quando Murena si fece avanti per parlare, dalla folla si levò un potente ruggito. Catilina stava varcando i cancelli della Villa Publica.

Dalla reazione della gente che lo circondava, Catilina avrebbe dovuto essere il vincitore delle elezioni; i suoi sostenitori gli si avvicinarono applaudendolo, molti, in lacrime, con le mani tese per toccarlo, invocavano il suo nome. Mentre avanzava tra la folla, Catilina aveva un’espressione stoica, la mascella serrata e lo sguardo fisso davanti a sé. Cicerone lo guardò dal podio con le labbra tese in un accenno di sorriso.

Una volta scomparso Catilina, Murena e Silano riuscirono a pronunciare il loro discorso, che fu banale e prevedibile, tanto che suscitò tiepidi applausi. Cicerone annunciò che la votazione per le cariche di pretore sarebbero iniziate di lì a poco. Avrei voluto trattenermi e votare per il mio caro amico Rufo, ma Meto decise che per il momento ne aveva avuto abbastanza di politica. Riprendemmo la strada del ritorno attraverso le stradine della Suburra.

Una volta a casa, Bethesda notò che Meto era stranamente assorto e attribuì il suo stato d’animo alla naturale depressione che coglie i ragazzi dopo un evento straordinario come la festa per il raggiungimento della maggiore età. Io sapevo però che la sua mestizia derivava da una delusione molto più profonda.

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